La paglia delle formiche assassine

Oggi correvo all’interno dell’ex aeroporto di Tempelhof, situato in centro a Berlino, unica costruzione del Terzo Reich rimasta intatta. Se vista dalla strada, la struttura è grigia e plumbea, quasi a  evocare i tempi che furono, dall’interno (zona piste), ora che ci si può scorrazzare allegramente dalle 6:00 alle 22:00 (orario estivo), il tutto è più allegro. Vi sono persone che corrono con la bici per andare in bici, persone che corrono a piedi coi piedi tentando di farsi ammazzare dal caldo (come me medesimo), persone coi pattini in fila che come i dvd con le vhs hanno spazzato via i pattini non in linea (o in linea due a due), e tante altre belle cose, come quelli che attaccano un nastro di plastica rinforzata da albero ad albero, e poi si improvvisano equilibristi di giornata… Correvo dicevo, per evocare endorfine che sballano in maniera salutare, misteri dell’esistenza che si scoprono poco a poco e che rendono partecipi della realtà circostante. Mi piace passare in mezzo al campo tra le piste, per una stradina piccola, asfaltata, di servizio, che porta a misteriose casupole ma che attraversa quasi in linea retta il tutto da ovest ad est. Le casupole celano cose misteriose per me, probabilmente aggeggi per il volo, radar e quant’altro, segnaletica e chicchessia, anche se nel mio intimo desiderare sono convinto siano salette per il controllo del pianeta terra. Luoghi in cui sono certo vi sia anche il bottone per l’Autodistruzione. Ebbene queste casupole, stradina compresa, sono attualmente circondate di piante secche gialle, come potete vedere nella foto inferiore. Tutto bene, carino correrci in mezzo. Peccato per la presenza di milioni di miliardi, senza esagerare, di formiche alate di varia misura. Loro volano tutto intorno, fanno sesso, ti si lanciano contro memori di Pearl Harbor, come tanti insettini fastidiosi quali sono. Credo siano delle formiche volanti stupratrici. Mi si sono infilate nella bocca, tra i capelli, negli occhi. Ad un tratto ho deciso di correre ad occhi chiusi e mi sentivo un personaggio di un film thriller, una sorta di perseguitato cieco da un killer, che usa i proprio sensi sviluppati per sconfiggerlo al  buio, la cura ai Buffalo Bill di silenziosa memoria. Attenti quindi, le formiche alate sono una realtà.